Volano stracci fra WordPress e WP Engine

Il simbolo di WordPress, diviso in due
Se sei un utente WordPress (o WooCommerce, ovviamente), ti interesserà sapere che di recente è scoppiata una guerra fra WordPress e WP Engine, uno dei principali provider di hosting per WordPress. Vediamo lo stato della disputa e le conseguenze per tutti gli utenti WordPress.

Disclaimer legale: dato che ci sono azioni legali in corso, questa ricostruzione dei fatti non vuole avere pretese di essere perfetta o definitiva. A chiunque legga: non fatemi causa. 

Si aprono le danze – Le accuse di Matt Mullenweg

Matt Mullenweg , il co-fondatore e CEO di WordPress, ha scritto un post qui, “leggermente” critico di WP Engine, uno dei piu famosi host di siti WordPress.

Rincarando poi la dose al WordCamp US di settembre 2024, Mullenweg ha chiamato WP Engine “un cancro”,  accusandolo di:

  • Fare soldi sulla pelle di WordPress senza “mettere le ore” di lavoro per contribuire adeguatamente al progetto open source.
  • Violare il trademark di WordPress, vendendosi per hosting ufficiale di WordPress.
  • Aver disabilitato le revisioni dei post e pagine. Questa funzionalità permette di tracciare ed annullare i cambiamenti dei contenuti, e rimuoverla violerebbe la sacralità con cui WordPress tratta i contenuti.

Scambi epistolari

WP Engine non sta a prenderle e risponde con una lettera “cease and desist”, richiedendo a Mullenweg di ritirare le accuse.

WordPress risponde a modo, e nella sua di lettera “cease and desist” chiede la rimozione di tutti i trademark WordPress e WooCommerce… e chiede una compensazione che sembra basata su un precedente tentativo fallito di trovare un accordo sull’uso dei trademark, in cui si chiede l’8% delle entrate annuali di WP Engine.

Nel frattempo WP Engine fa causa a WordPress per estorsione, abuso di potere e concorrenza sleale.

L’escalation

Visto che si va per tribunali, Mullenweg e WordPress decidono di escludere WP Engine dall’accesso automatico e gratuito ai server di WordPress, da cui WP Engine scaricava aggiornamenti, accedeva a strumenti, etc.

Uno dei punti più critici di questa tragicommedia autolesionista riguarda il plugin ACF – Advanced Custom Fields.

Questo plugin era gestito e mantenuto da WP Engine ma WordPress ha dichiarato essere insicuro. In base ad una clausola usata in passato per espropriare un plugin insicuro ed abbandonato dai suoi sviluppatori, WordPress ha quindi ha “forkato”, o meglio espropriato il plugin, offrendo una sua versione alternativa chiamata SCF – Secure Custom Fields.

Piccolissimo dettaglio, ACF non era stato abbandonato da WP Engine.

Il tumulto interno a WordPress

Nel frattempo, 159 dipendenti WordPress (8.4% del totale) hanno deciso di lasciare causa disaccordo con le mosse di Mullenweg.

Conseguenze pratiche per gli utenti di WP Engine

A mio parere, gli utenti che hanno siti hostati su WP Engine non corrono grandi rischi, almeno per il momento.

Ma se le cause legali dovessero buttare male, non escluderei che WP Engine possa trovarsi in acque anche peggiori, oltre che essere tagliata fuori permanentemente dagli aggiornamenti o nuove funzionalità WordPress.

Forse sarà comunque possibile trovare soluzioni alternative e workaround. Tuttavia, se ad esempio WP Engine dovesse iniziare a sviluppare quello che diventerà una sua versione WordPress quasi come fosse CMS propietario, probabilmente finirà per passare i costi agli utenti.

Conseguenze per l’intera community di WordPress

Sebbene la disputa sia limitata a WP Engine, tocca tutta la community di WordPress.

Espropriando il plugin ACF, WordPress stabilisce un precedente che mina la fiducia degli sviluppatori (chi sviluppa un plugin può vederlo sottratto?) e degli utenti (se acquisto un plugin, WordPress può toglierlo allo sviluppatore?), il che potrebbe influenzare negativamente la manutenzione e l’aggiornamento dei plugin stessi.

Inoltre, trovo difficile che la comunità di WordPress creda che Mullenweg stia punendo WP Engine (e quindi i suoi utenti) solo per il “bene comune”.

Preoccupazioni sulla governance di WordPress

WordPress è dietro al 30% dei siti internet, tantissimi. Se la governance di WordPress si dimostra cosi mercuriale, cosa impedisce che lo stesso trattamento non venga riservato ad altri host?

Cosa succederebbe quando il CEO di WordPress dovesse decidere che altri elementi “commerciali” dell’ecosistema WordPress violano la sua visione dell’open-source? Cosa pensano gli altri servizi di hosting, o cosa pensano ad Elementor, WP Bakery?

In conclusione

Un conflitto che potrebbe essere visto fra gli ideali open-source di WordPress contro gli interessi commerciali di WP Engine, sta avendo ripercussioni sugli sviluppatori, gli utenti, le aziende che contano su WordPress.

Sperando che le prossime mosse legali portino le parti ad accordarsi, secondo me si pone un punto di domanda importante su chi decide cosa a WordPress, e posso solo sperare che WordPress sappia rispondere.

Attraverso la lente dell’e-commerce, vedo un mercato in cui i SaaS sono pronti a dare alternative valide.

PS: fate sempre attenzione ai trademark, proprietà intellettuali, e compagnia bella.

Aggiornamento 29 ottobre

BBC ha contattato il ramo for-profit di WordPress, chiedendo se intendono trattare altre aziende come stanno trattando WP Engine. La risposta?

Right now we are currently focused on resolving our dispute with WP Engine” ossia “al momento ci occupiamo di WP Engine“.
Questo, per me, non esclude affatto che ci siano altri in lista.

Altro punto interessante nella risposta di Mullenweg alla causa intentata da WP Engine, che leggo su WP Tavern:

“… Mullenweg stated, “This case is not about Plaintiff’s access to WordPress… this case instead is about WordPress.org – a website owned and run by Defendant Matt Mullenweg individually, for the benefit of the community he loves. WordPress.org is not WordPress. WordPress.org is not Automattic or the WordPress Foundation, and is not controlled by either. To the contrary, as Plaintiff itself acknowledges, WordPress.org is Mr. Mullenweg’s responsibility.”

It continues, “Mr. Mullenweg has no contracts, agreements, or obligation to provide WP Engine access to the network and resources of WordPress.org. WP Engine points to no terms, conditions, or permissions that entitle them to such access. Nevertheless, WP Engine, a private equity-backed company, made the unilateral decision, at its own risk, to build a multi-billion dollar business around Mr. Mullenweg’s website. In doing so, WP Engine gambled for the sake of profit that Mr.Mullenweg would continue to maintain open access to his website for free. That was their choice.””

Al che mi chiedo quanti siti WordPress siano costruiti, in un modo o nell’altro, sul sito di Mullenweg.

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