Fino a qualche anno fa, l’e-commerce in Italia era indietro rispetto alla media europea in termini di volume di vendite online. Sebbene la situazione stia migliorando, i numeri rimangono distanti. Secondo BuiltWith, ci sono 1.286.087 siti e-commerce nel Regno Unito, contro 470.999 in Italia.
Il ritardo dell’e-commerce come o pportunità per le PMI italiane
Secondo Eurostat, l’Italia sta lentamente recuperando il divario rispetto ad altri Paesi UE nell’adozione dell’e-commerce, sebbene restino alcune sfide legate a infrastrutture e digitalizzazione nelle PMI. Le grandi imprese italiane hanno un tasso di utilizzo dell’e-commerce più elevato, ma il tessuto imprenditoriale, composto perlopiù da piccole e medie imprese, non sfrutta ancora appieno le opportunità offerte dall’online. Le barriere includono l’accesso limitato alle competenze digitali e una bassa fiducia nei pagamenti elettronici.
L’arretratezza dell’e-commerce in Italia rappresenta un vantaggio per le piccole imprese che hanno iniziativa: c’è ancora spazio per crescere e superare la concorrenza. Se stai pensando di entrare nel mondo e-commerce, è fondamentale scegliere la piattaforma giusta.
Perché scegliere una piattaforma e-commerce popolare?
Optare per una piattaforma CMS diffusa e popolare offre numerosi vantaggi:
- Comunità e supporto: più sviluppatori disponibili.
- Sicurezza: aggiornamenti e controlli regolari.
- Integrazioni: compatibilità con vari strumenti di pagamento, marketing e logistica.
Piattaforme meno note possono costare poco offrire soluzioni più personalizzate e, a volte, possono calzare a pennello. Tuttavia diventa difficile cambiare sviluppatori e anche le tecnologie possono offirie minore supporto e flessibilità. Spesso sii finisce per pagare un prezzo.
Le piattaforme più diffuse in Italia
Secondo BuiltWith (settembre 2024), WooCommerce è utilizzata dal 16,02% dei siti, seguita da Ecwid (10,71%) e Shopify (9,16%). Tuttavia, questi numeri vanno interpretati. Ad esempio WooCommerce, essendo gratuita, può essere installata anche su siti inattivi, mentre piattaforme come Magento Open Source sono più complesse da gestire e quindi meno diffuse su siti non attivi.
Confronto con il Regno Unito
In UK, Shopify è dominante, mentre in Italia WooCommerce mantiene la leadership. Il Regno Unito adotta più soluzioni avanzate come Salesforce Commerce Cloud, mentre l’Italia preferisce piattaforme open-source come PrestaShop. La mia impressione è che, facilitati da un’economia più moderna e dal poter seguire la scia degli americani grazie all’assenza della barriera linguistica, il mercato dell’e-commerce britannico sia più propenso a rischiare e scegliere soluzioni anche costose, mentre quello italiano e ancora cauto e preferisce rischiare il meno possibile con piattaforme “gratuite”.
Conclusione
L’e-commerce in Italia è in espansione e diversificazione, con WooCommerce in testa. Questo probabilmente vale ancora di più per tutte le PMI che vendono ad altre PMI, ossia B2B.
Con l’aumento della fiducia nelle tecnologie e nel commercio digitale, penso che anche in Italia, piattaforme come Shopify guadagneranno terreno nei prossimi anni.